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Penango

Descrizione

Il toponimo ha origini incerte: alcune fonti lo fanno derivare da un nome proprio di persona di origine germanica, "Penno". Piccolo comune in provincia di Asti, è situato su un' altura sulla destra orografica del rio Grana, ai confini con il territorio di Alessandria.
Si ritiene che nel periodo medievale il territorio facesse parte di un distretto minore, "iudiciaria torrenti" che perse la propria autonomia nel X secolo quando fu diviso tra i comitati cittadini di Asti, Vercelli e Torino. Nel secolo successivo fu ambito dagli Aleramici e dai Vescovi di Asti e Vercelli. Successivamente divenne possedimento insieme a Cioccaro dei signori di Olivola. A partire dal XIV secolo fu inserito tra i cantoni di Moncalvo. Fu infeudato dal Duca Carlo Gonzaga al Marchese Jean Galbert de Campistron, segretario del re di Francia. La comunità fu istituita nel 1704 dalla scorporazione da Moncalvo dei tre cantoni di Patro, Santa Maria e Penango. Comprendeva una vasta sezione di territorio presso la zona a sud del distretto di Moncalvo e diversi ed eterogenei insediamenti. Nel 1717 tutti i diritti furono ceduti al Marchese Francesco Mossi di Morano. Appartenne al Ducato di Monferrato e fu annesso con questo nel 1708 agli stati sabaudi entrando a far parte della provincia di Casale. Questo stato di cose perdurò fino alla caduta dell'antico regime. Sotto i Francesi fu aggregato ad Alessandria nel dipartimento del Tanaro prima e di Marengo dopo. Nel 1814 tornò a far parte della ricostituita provincia di Casale per tornare nel 1859 a far parte della provincia di Alessandria.

Da vedere:

La chiesa parrocchiale di San Grato, edificata alla fine del XVII secolo, fu ricostruita ed ampliata intorno alla metà del secolo successivo in stile barocco, su progetto probabilmente del Magnocavallo. Fu restaurata nel 1897 e decorata dal Morgari. Conserva due tele del Caccia, il coro in legno proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Piazza di Casale, la tribuna dell'organo ed il confessionale risalgono alla seconda metà del XVIII secolo, opere dell'ebanista Allemano.
La chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano di epoca medievale.
La parrocchiale di San Vittore, situata in località Cioccaro, fu eretta nel luogo in cui si ergeva una preesistente chiesa romanica della quale rimangono alcuni archetti ed una finestra. Ad una sola navata, conserva due tele del Caccia.

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