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I più visitati in San Giorgio della Richinvelda

  • Forchir Vini Friuli

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San Giorgio della Richinvelda

Descrizione

Il toponimo sembrerebbe evidenziare le antiche origini del comune: coniuga il nome del santo a cui è stata dedicata la pieve, tra le più importanti della zona, ed il nome longobardo Richinvelda. Comune in provincia di Pordenone, ai confini con il mandamento di Udine, nella pianura delimitata dal Tagliamento e dal torrente Meduna, è situato in prossimità sia delle stazioni sciistiche delle Alpi orientali che delle stazioni balneari adriatiche. L'economia è basata prevalentemente sull'agricoltura, in particolare sulla coltivazione delle viti da cui si producono vini rinomati, come il Tocai, il Pinot.
L'area probabilmente era abitata sin dall'epoca protostorica. Il ritrovamento di reperti romani ed i toponimi latini attestano che in zona esisteva un insediamento, situato lungo la strada romana che costeggiava il Fiume Tagliamento. San Giorgio risulta citato per la prima volta in un atto dell'anno 985. Caduto l'Impero Romano, l'area fu esposta alle incursioni dei Barbari e degli Ungari, per poi essere sottoposto al Patriarcato di Aquileia. A metà del XIV secolo proprio a San Giorgio fu ucciso il Patriarca Bertrando di San Genesio. Nel XV secolo fu inglobato nei territori della Serenissima; alla fine del XVIII divenne territorio austriaco e dal 1866 italiano.

Da vedere:
La chiesa di San Nicolò, di cui non è possibile determinare con certezza la data, sicuramente è di epoca precedente l'anno 1350. E'nota per aver accolto il corpo del patriarca Bertrando, conserva una pala d'altare decorata dal Pilacorte nel 1497.
La chiesa di San Leonardo a Provesano presenta un ciclo di affreschi risalente alla fine del Quattrocento, opera del Tolmezzo ed un coevo fonte battesimale del Pilacorte.
La chiesa di Rauscedo conserva un'Incoronazione della Vergine realizzata nel XVI secolo e due pregevoli pale del Grigoletti e del D'Andrea.
La chiesa di Santa Sabina a Pozzo conserva un trittico del Casella raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Urbano e Sabina.
La parrocchiale di San Michele Arcangelo a Domanins custodisce una pala d'altare di fine Cinquecento realizzata dal Narvesa.
Villa Attimis a Cosa, risalente al XVI-XVII secolo, è un edificio alto affiancato da due torri possenti, con un grande timpano ed una bella scala di accesso.
Villa Spilimbergo a Domanins risalente al Cinquecento, finemente decorata al suo interno.
Villa Pecile, risalente al XVIII-XIX secolo, possiede una cappella dedicata alla SS.Trinità.
Il Museo della civiltà contadina a Pozzo raccoglie numerosi attrezzi usati nella vita di ogni giorno nei campi e durante le attività domestiche.

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