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Santa Vittoria d'Alba

Descrizione

Il toponimo celebra il culto di Santa Vittoria, patrona del paese, benché si registrino altre correnti di pensiero che lo collegano alla dea Vittoria o a due memorabili vittorie: quella ottenuta nel corso della battaglia dei Campi Raudii, combattuta da Caio Mario contro i Cimbri, e quella dei Romani sui Goti. Comune in provincia di Cuneo, l'abitato è collocato in cima ad una collina da cui si gode di un straordinario panorama sulla pianura attraversata dal Fiume Tanaro ed è dominato dalla torre del castello che conferisce al luogo l'aspetto di un borgo di altri tempi. Le verdi campagne circostanti serbano superbi angoli tra boschi, frutteti e vigneti, segnati da numerosi sentieri.
Il territorio potrebbe essere stato frequentato dall'uomo sin dall'epoca preromana: lo testimonia il ritrovamento di un'ascia e di altri reperti. Quasi sicuramente vi abitarono popolazioni di origine ligure, vinte dai Romani, la cui presenza in loco è attestata da numerose testimonianze. Le prime notizie documentate risalgono all'anno Mille, epoca in cui, caduto l'Impero romano, il territorio, privo di difese, fu esposto alla mercè di numerosi popoli invasori. Grazie alla particolare posizione sopraelevata, che consentiva il controllo del territorio, fu scelta dalla popolazione della pianura che vi trovò rifugio dalle escursioni saracene. Nelle epoche successive, proprio a causa della collocazione privilegiata, fu oggetto di contese tra le nobili famiglie della zona e le città vicine. Fu possedimento del Vescovo di Asti, dell'Abate di Breme, della famiglia Piloso, ai Visconti, ai Porro, ai Marchesi di Romagnano. Nella seconda metà del XVIII secolo il paese fu inglobato nei dominii sabaudi.

Da vedere:

La chiesa della Confraternita di San Francesco, edificio a pianta rettangolare con soffitto in travi lignee con abside a prisma, ospita uno straordinario ciclo di affreschi, opera di un artista, forse il Canavesio, o più artisti sconosciuti, che raffigurano la Passione di Cristo risalenti al XV-XVI secolo. La torre campanaria, a pianta quadrata, originariamente era parte del castello, come testimonia la presenza di feritoie.
La parrocchia dell'Assunta, risalente al 1703, presenta una facciata delineata da lesene, nicchie, ed un ricco portale, ha pianta rettangolare ed una sola navata. Conserva una Madonna con Bambino di Macrino d'Alba, una tela raffigurante la Vergine, attribuita all'Aliberti, un pregevole altare in marmo bianco intarsiato ed un bel coro in legno.
La chiesa di San Rocco, risalente al 1792, attualmente è in disuso.
La chiesa di Santa Paola.
Il Turriglio, edificio circolare in pietra risalente all'epoca romana, di cui non si conosce la precipua funzione.
Il castello, risalente al XII secolo, fu ristrutturato nel XIV e XV secolo. Attualmente è sede di un complesso alberghiero.

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