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Calderara di Reno

Descrizione

Comune situate nella pianura a ovest di Bologna, Calderara di Reno deriva il suo toponimo dalla famiglia Calderini che, nel XIII secolo, ebbe in feudo il territorio. La storia fu condizionata dalla presenza del fiume Reno e del torrente Lavino, tra le sponde dei quali sorge il paese: proprio sulle rive di quest'ultimo, infatti, sembra essere avvenuto l'incontro tra Ottaviano, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido nel 43 a.C., da cui si formò il secondo triumvirato. In epoche passate il territorio di Calderara era prevalentemente ricoperto da paludi e acquitrini a cui cercarono di ovviare, attraverso opere di bonifica, i monaci benedettini dipendenti dall'Abbazia di Montecassino che qui abitavano fin dall'VIII secolo. Alla fine del IX secolo, la comunità di Sant'Elena, di proprietà dell'Abbazia di Montecassino, ma alle dipendenze di quella di Nonantola, si aggiunse a quella benedettina, arricchendo ulteriormente il territorio, grazie alle elargizioni longobarde. E' solo nel XII secolo, però, che cominciano a formarsi i primi nuclei abitati attorno ai monasteri, grazie soprattutto al risanamento di molti terreni, ora diventati coltivabili. Nel XVI secolo diventa luogo di residenza di nobili famiglie bolognesi.
Siti di interesse:
- la Chiesa di Santa Maria, già esistente nel XIII secolo, era sede dei frati conventuali minori. Dopo la profanazione del 1798, su di esso venne costruito un nuovo edificio, distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Riedificata negli anni Cinquanta del Novecento su disegno del Mazzanti, all'interno è conservato un grande affresco raffigurante la Madonna col Bambino del Bettini.
- la Chiesa di San Vitale di Reno, che si erge sulla fondamenta di un'altra chiesa precedente, probabilmente distrutta durante le frequenti esondazioni del fiume. L'odierno edificio risale al XVIII secolo e conserva all'interno pregevoli dipinti.
- l'Oratorio della Madonna delle Grazie (XVIII secolo), con un affresco raffigurante la Madonna col bambino tra i Santi Zaccaria e Elisabetta.
- la frazione di Longara, dove già nel XIII secolo si annoverava la presenza di due edifici religiosi: l'attuale Chiesa di San Michele Arcangelo e la Chiesa di Sant'Andrea, unita alla prima nel XV secolo. Di fronte alla Chiesa troviamo l'ottocentesca Villa Donnini, con affreschi del Guardassoni e del Samoggia.
- la frazione di Sacerno, con la Chiesa di sant'Elena, risalente all'XI secolo, realizzata dai monaci benedettini, Di poco posteriore è il campanile. Della struttura originaria, tuttavia, rimane ben poco, a causa dei rimaneggiamenti avvenuti nel XVIII secolo.

Mappa

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