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Valpelline

Descrizione

Il toponimo è composto da "valle" e "pelline" che potrebbe derivare dal latino "pella" (roccia). E' un piccolo comune montano situato a pochi chilometri da Aosta, composto da varie frazioni. Sconosciuto al turismo di massa a causa degli alti valichi che lo mettono in comunicazione con le zone circostanti, è un vero paradiso di paesaggi incontaminati: è rimasto intatto a differenza di altre località più mondane che negli ultimi decenni si sono sviluppate ed offerte al turismo di massa grazie all'apertura del traforo del Monte Bianco e dell'autostrada. Il comprensorio è ricco di rifugi e bivacchi, offre ottimi tracciati per lo sci di fondo e pareti per arrampicate, nonché una importante tradizione e cultura gastronomica.
Durante il Medioevo la zona fu dominio dei signori di Quart che concessero ai nobili La Tour de Valpelline, la casa forte situata nei pressi della chiesa parrocchiale. Nel 1377 la nobile famiglia di Quart si estinse e Valpelline passò ai Savoia, nel XVII secolo fu concesso ai Piemontesi Perrone di San Martino.

Da vedere:

La chiesa parrocchiale di San Pantaleone, risalente al 1722, è caratterizzata da un grande tetto a spioventi, una facciata delineata da lesene e da un lungo cornicione orizzontale, un bellissimo portale settecentesco con pannelli scolpiti ed inserito in un portale di pietra con due coppie di colonne. La struttura presenta tre navate, quella centrale è separata dalle laterali da colonne monolitiche, il pulpito settecentesco è in legno scolpito. Il quattrocentesco fonte battesimale è in pietra ed è arricchito da una copertura lignea del Settecento, vicino si trova l' altare ottocentesco di Sant'Antonio, attribuito agli scultori valsesiani Broccio e Gilardi, quello di San Giovanni Battista, l'altare del Rosario è riccamente decorato da colonne, angeli, cornici e da una statua ottocentesca, l'altare maggiore è in marmo policromo ed è considerato il più bello della Valle, pare risalga al XVIII secolo, infine l'altare dello Spirito Santo, commissionato intorno alla fine del XVIII secolo, è ricco di fregi Il coro è stato decorato dal pittore Morgari, il vicino campanile dalla struttura massiccia presenta due file di bifore ed una cuspide piramidale, ha una campana risalente al 1736.
Il Museo di arte sacra è stato allestito in fondo alla navata destra della chiesa parrocchiale, conserva preziosi oggetti sacri appartenuti alla chiesa e alle cappelle circostanti, tra cui un reliquiario del 1400, la statua cinquecentesca di San Pantaleone, due croci astili, una in lamina d'argento, forse di epoca quattrocentesca, ed un'altra del Cinquecento, una pianeta ed un paliotto d'altare entrambi del Seicento, due calici quattrocenteschi, un grande crocifisso risalente alla metà del XIV secolo.
La seicentesca cappella della Madonna delle Nevi a Vignettes,.
La cappella di San Rocco a Semon fondata intorno al 1640.
La cappella di Santa Barbara a Thoules distrutta più volte e ricostruita nelle forme attuali nei primi anni del 1900.
La Tour, situata accanto alla parrocchiale, è una casa fortificata di epoca medievale, risale al 1200 ed è stata restaurata nel 1709.
La Tornalia, edificio medievale.
L'altare druidico del lago di Place Molulin situato a 2700 metri di quota.

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