Ayas sorge in una conca ampia e soleggiata coronata dalle cupole di ghiacciaio del maestoso Monte Rosa. Nei numerosi villaggi della vallata si possono ancora ammirare i rascard e i grenier, vecchie costruzioni modellate secondo gli schemi costruttivi delle popolazioni Walser (travi di legno appena squadrate, sovrapposte e solidamente unite, poggianti su pilastrini di pietra a forma di fungo).
Nell'alta Valle di Ayas è tipica la produzione di "sabots", zoccoli scavati nel legno la cui lavorazione ha origini antichissime. Accanto alla produzione "semindustriale" che si è instaurata in tempi moderni, coesiste ancor oggi la produzione artigianale cui provvedono i "saboté" (zoccolai), i quali continuano a preparare i sabots a mano secondo le antiche regole tradizionali.
Le numerose immagini di devozione dipinte sui muri e le meridiane costituiscono un patrimonio d'altri tempi. Assai più recente è invece la via crucis più alta d'Europa scolpita su losa e posta lungo il sentiero che da Barmasc porta alle falde del Monte Zerbion, opera dello scultore valdostano "Salvetta".
Gaby è particolare isola franco-provenzale tra gli insediamenti Walser di Issime e Gressoney; Gressoney-Saint-Jean (Castel Savoia, residenza estiva della regina Margherita e sede, durante la stagione estiva, di concerti e mostre. Il castello è aperto al pubblico tutto l'anno) e quindi Gressoney-La-Trinité, stazione alpina di fama consolidata, punto di partenza per le ascensioni al gruppo del Monte Rosa e stazione ben
attrezzata per gli sport invernali. Nei due Gressoney, così come pure a Issime, si parla ancora oggi l'antico dialetto tedesco e sono molto vive le tradizioni e gli usi importati nel Medioevo dall'Alto Vallese. Numerose e pittoresche le costruzioni walser della vallata, sparse nella campagna secondo l'usanza germanica e che si distinguono nella struttura dal tipico "rascard", l'abitazione primitiva con strutture in legno già largamente diffusa nella Valle d'Aosta.
Gli amanti dei prodotti locali possono gustare l'ottimo "burro di Gressoney" e la "toma", un formaggio molle con cui si usa condire la polenta.