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Capriva del Friuli

Descrizione

Il toponimo deriverebbe per alcuni dal latino "caput ripae", per la particolare posizione dell'abitato, per altri dallo sloveno con il significato di "ortica". Comune in provincia di Gorizia, situato in una zona collinare, attraversata dal torrente Versa, adatta alla coltivazione delle viti, il centro offre la possibilità di dedicarsi a vari sport, tra cui la pesca sportiva, di percorrere interessanti itinerari, sia a piedi che in bicicletta, per godere la vista di angoli suggestivi, in pieno contatto con la natura. L'economia si basa prevalentemente sull'attività agricola, artigianale, industriale e commerciale.
La zona fu colonizzata dai Romani; caduto l'Impero, rimase priva di ordine e di difesa, facile preda dei popoli invasori. Vi si stabilirono i Longobardi e in epoca medievale entrò a far parte del territorio sottoposto al controllo dei Patriarchi di Aquileia. Il Patriarcato terminò nella prima metà del XV secolo a causa della conquista da parte dei Veneziani. La Serenissima tenne il controllo fino alla fine del XVIII secolo, epoca in cui con il Trattato di Campoformido si stabilì che il territorio di Capriva passasse all'Austria. Nel 1866 fu annesso al Regno d'Italia.

Da vedere:
La chiesa parrocchiale del Santissimo Nome di Maria, risalente al XVI secolo e riedificata nel XIX, presenta al suo interno un fonte battesimale cinquecentesco ed alcuni altari barocchi, di cui il maggiore arricchito da una statua raffigurante la Vergine.
La chiesa della Santissima Trinità della prima metà del Cinquecento conserva un interessante altare risalente al XVIII secolo ed una pala in marmo che ritrae la Natività.
Il castello di Spessa, edificato sul luogo in cui preesisteva un antico castello risalente al XIII secolo, di cui rimangono solo poche tracce, fu interamente ricostruito nell'Ottocento. Si presenta con una struttura elegante e ricchi interni, circondato da un bellissimo parco. Nel complesso si distingue una possente torre, a base quadrata, fornita di merlatura ed interrotta da bifore. Vi fu ospite nella seconda metà del XVIII secolo il celebre Casanova, su invito del Conte Della Torre Valvassina.
I resti della fortezza di Russiz.

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