Il toponimo con molta probabilità deriva dal latino "sacratum" (terreno consacrato), benché altra corrente di pensiero lo voglia proveniente dallo slavo con il significato di "dietro al castello". Comune in provincia di Gorizia, è situato ai confini con il territorio di Udine, tra il Carso ed il Fiume Isonzo, in una zona prevalentemente pianeggiante. Il territorio comunale comprende, oltre al capoluogo, anche alcune frazioni, tra cui San Martino del Carso, resa famosa da Ungaretti in una sua celebre poesia. Il centro è dedito prevalentemente ad allevamento e coltivazioni; è attiva anche l'industria manifatturiera. Ottimi i prodotti enogastronomici e tante le occasioni per vivere a diretto contatto con la natura godendo degli straordinari angoli che l'area circostante offre. Interessante l'escursione al Monte San Michele.
L'abitato risulta citato da testi storici sin dal Quattrocento, fu oggetto di contesa tra la Repubblica di Venezia e l'Impero asburgico. Nella seconda metà del XVI secolo fu possesso dei Conti della Torre. Nel XIX secolo divenne comune amministrativo. La particolare posizione, nonché la presenza del ponte sul fiume, lo resero un centro attivo nel Novecento, sia nel campo dell'artigianato che in quello industriale. Durante la Prima Guerra Mondiale fu teatro di sanguinosi scontri.
Da vedere:
La parrocchiale di San Nicolò, risalente al 1901, è preceduta da uno scalone che la pone in maggiore evidenza. La facciata, dalla evidente linea classicheggiante, è ricca e sobria allo stesso tempo. Due semicolonne dai ricchi capitelli fiancheggiano il portale, sovrastato da una piccola nicchia con statua, il tutto è sormontato da un timpano. L'edificio è affiancato da un elegante campanile dotato di cella campanaria con bifore e dominato da un tamburo con finestre su ogni lato e da una cuspide delineata da costoloni. È notevole l'effetto cromatico.
La chiesa di Poggio Terza Armata presenta una facciata arricchita al centro da un rosone, è abbellita sulla sommità da una ricca cornice. Il campanile, che è collegato all'edificio e posto sul lato sinistro, presenta una cella campanaria con bifore e sulla sommità un piccolo ed esile tempietto circolare che conferisce al complesso una maggiore ariosità e sicuramente tanta originalità. D'effetto il gioco cromatico.
La chiesa di San Paolino Vescovo.
Il castello degli Alimonda risalente all'Ottocento.
Il Monte San Michele.