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Monselice

Descrizione

Il toponimo ha dato luogo a due interpretazioni prevalenti: quella secondo cui deriverebbe dal latino "mons silicis" (monte della via selciata, in riferimento all'antica arteria che univa il paese a Padova) e quella che lo trae sempre dal latino "mons elicis" (monte delle selci).
Comune in provincia di Padova, posto a metà tra le verdi colline, la pianura ed il fiume sottostante, l'abitato di Monselice è caratterizzato dalla presenza di edifici appartenenti ad epoche diverse e dagli stili variegati che riescono a convivere con estrema naturalezza, conducendo il visitatore attraverso le successive epoche storiche.
La zona fu abitata sin dalle epoche più antiche: i reperti archeologici, infatti, attestano la presenza dell'uomo sin dall'Età del Ferro. Vide insediarsi in modo stabile il primo abitato in epoca longobarda alle pendici di un colle, ove contadini ed artigiani cercarono rifugio dalle aggressioni, molto frequenti all'epoca, dei popoli invasori. Il sito consentiva, inoltre, il controllo del corso del fiume. Fu sottoposto agli Ezzelini, signori di Padova, che rafforzarono le difese cittadine. Sotto la Repubblica di Venezia, a partire dal XV secolo, ebbe inizio la progressiva trasformazione del borgo da rurale con funzione militare a turistico con vocazione commerciale. Molti mercanti veneziani costruirono ivi le proprie dimore estive, arricchendo il paese di eleganti edifici e rendendolo un vero gioiello urbanistico.

Da vedere:

Il Duomo Vecchio è un edificio in stile romanico-gotico risalente a metà del Duecento. La facciata è arricchita da archetti e lesene, all'interno una sola navata ed importanti opere d'arte, tra cui un polittico di scuola veneziana, bassorilievi in marmo, affreschi trecenteschi. La torre campanaria, a base quadrata, è merlata.
La chiesa di San Martino, di antica costruzione, si presenta così come è stata riedificata nel XVIII secolo. Possiede un timpano, sormontato da statue, ed una finestra circolare; l'ingresso è inglobato in un corpo separato che si stacca dalla superficie della facciata.
La chiesa di San Giacomo con annesso convento francescano risale alla metà del XII secolo. Si presenta in stile romanico-gotico con chiostro quattrocentesco e torre campanaria risalente al Trecento. Conserva al suo interno tele di scuola veneta.
La chiesa di Santo Stefano in stile romanico-gotico e di antica fondazione. Le navate laterali sono state aggiunte nel XVII secolo, mentre il campanile risale al XV secolo.
La chiesa di San Giorgio, fatta costruire nel 1593 dalla famiglia Duodo come oratorio privato, è attigua alla villa appartenuta alla medesima famiglia.
La ex chiesa del Carmine, citata per la prima volta in documenti risalenti alla prima metà del XV secolo, presenta unica navata e stile neoclassico.
La chiesa di San Paolo risalente al X secolo e ristrutturata più volte.
La chiesa di San Matteo fondata nel Duecento.
Il santuario delle Sette Chiesette.
La chiesa di San Bortolo.
Villa Duodo con antistante uno scenografico piazzale realizzato dal Tirali. È situata su un ripido pendio.
Il castello è composto da diversi edifici costruiti tra l'XI ed il XVI secolo.
Villa Nani Mocenigo risalente al Cinquecento.
Villa Emo a Rivella.
Villa Pisani.

Mappa

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