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Rhémes-Saint-Georges

Descrizione

Il toponimo, per la prima parte, potrebbe derivare dal provenzale "rema" (remo), oppure dal piemontese "remma" (trave); la seconda parte onora il santo patrono. Piccolo villaggio di montagna situato a più di 1200 metri di altitudine, al limitare del Parco Nazionale del Gran Paradiso, a metà strada tra la valle e le vette, circondato dalle foreste di pini e larici, da sentieri e campi, Rhémes-Saint-Geaorges offre la possibilità di lunghe gite a piedi, a cavallo o in mountain bike su percorsi di ogni difficoltà, di escursioni con le racchette da neve, di cimentarsi con il free climbing o il piolet-traction, di visitare le costruzioni delle frazioni di Vieux e Coveyrand o le caratteristiche vie coperte.
Il ritrovamento nei pressi di Cachoz di alcuni utensili testimonia la presenza umana nella Valle di Rhémes sin dall'Età del Bronzo. La zona fu abitata dai Celti e dai Salassi, poi conquistata dai Romani. Durante il Medioevo fu parte del mandamento di Chatel Argent, sottoposta al dominio dei signori di Bard e dalla fine del Trecento al Seicento appartenne ai signori Sarriod di Introd. Questi ultimi furono costretti a cedere il feudo a Pierre Philippe Roncas, marchese di Caselle. Qualche anno più tardi, nel 1682, il marchese Roncas vendette alcune sue proprietà che poi furono acquisite dai signori Brunel. Nel 1740 Rhémes-Saint-Georges fu acquisito dal ducato dei Savoia e successivamente la marchesa di Chatel Argent concesse ai due comuni di Rhémes-Saint-Georges e di Rhémes-Notre-Dame la libertà da censi e rendite e cedette loro alcune proprietà.

Da vedere:

La chiesa parrocchiale, dedicata a San Giorgio, patrono del paese, fu edificata nel XIII secolo e ristrutturata nel 1713, nel corso della prima metà del XIX secolo ha subito ulteriori modifiche, fu dotata di un nuovo tabernacolo, di alcune statue e di preziosi lampadari in cristallo di Boemia. Della originaria struttura medievale rimangono tracce solo nelle fondamenta e nella parte inferiore del campanile, i dipinti all'interno risalgono al 1800 e sono opera di Grange, l'altare maggiore è in legno intagliato, dipinto e dorato, così come gli altri altari settecenteschi del Rosaio e di San Giuseppe.
La cappella del Prieur eretta nel XVII secolo in onore dei Santi Marco, Sebastiano e Rocco. Nel XVIII secolo fu distrutta da una valanga e ricostruita nel 1733.
La cappella di Sarral eretta nel 1710 in onore della Madonna delle Nevi e di Santa Defendente.
La cappella di Voix costruita nel 1781 e dedicata ai Santi Pantaleone e Firmino, rappresentati sulla facciata ai lati della raffigurazione di San Giorgio che sconfigge il drago, tutti affreschi di Grange.
La cappella di Frassiney già esistente nel XVI secolo e ricostruita completamente nella prima metà del Seicento.
La cappella di Proussaz, eretta nel 1718 e dedicata ai Santi Bernardo ed Agata, presenta un altare barocco scolpito da Bonniset, uno scultore di Sarre.
La cappella di Mèlignon risalente al 1679 fu costruita in onore dei Santi Margherita e Cassiano.

Mappa

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