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Aymavilles

Descrizione

Il toponimo deriva dal nome germanico di persona Aymo e vuol dire villa di Aymo. E' un comune montano composto da molte frazioni e località, situato all'inizio della Valle di Cogne, in una posizione elevata che gli consente di godere di un clima particolarmente adatto alla coltivazione delle viti che producono un ottimo rosso, denominato Torrette. Si trova a 640 metri di altitudine circondato da prati e frutteti. Il paese è dominato dalla mole del castello, circondato da un parco. In meno di mezz'ora da Aymavilles si possono raggiungere le vicine piste per lo sci di fondo. Passeggiando nella zona è possibile ammirare le tante testimonianze della cultura rurale: forni e fontane in pietra (il più antico si trova a Vercellod e risale al 1841), l'antico mulino di Charrère in località Moulins, i resti dell'antica cava di bardiglio, la pietra verde utilizzata per la costruzione dell'antica Augusta Praetoria, nonché i "ru", piccoli canali di irrigazione. Nelle numerose frazioni si possono ammirare antiche cappelle ed oratori di pregevole fattura.
Come in generale nell'intera Val d'Aosta, anche ad Aymavilles si può ipotizzare che i primi abitanti si fossero insediati nella zona sin dall'epoca preistorica. Di recente sono stati rinvenuti buchi nelle rocce ed incisioni probabilmente risalenti all'età neolitica. Le prime popolazioni che abitarono la zona si unirono ai Celti, giunti dal cuore dell'Europa tra l'VIII ed il V secolo a.C., per formare il popolo dei Salassi, sconfitti intorno al I secolo a.C. dai Romani. Questi avevano intuito l'importanza strategica della zona che rappresentava uno dei percorsi più agevoli per attraversare le Alpi. Nei secoli successivi giunsero i Goti, i Franchi (sotto i quali la regione divenne parte del Sacro Romano Impero di Carlo Magno), i Longobardi ed i duchi di Borgogna, finché Umberto Biancamano divenne, nel 1032, conte di Aosta. Seguirono lotte interne tra i signori locali, terminate quando la regione divenne possedimento dei Savoia. Durante il XVI ed il XIX secolo subì epidemie e guerre, fu incorporata nella Repubblica francese nel 1798 e fece parte dell'Impero francese tra il 1804 ed il 1814. Con la restaurazione dei Savoia fu restituita al Regno di Sardegna che, nel 1861, divenne Regno d'Italia.

Da vedere:

Il castello, situato su un'altura in posizione dominante, originariamente, nel XIII secolo, era costituito da una torre quadrata circondata da mura, poi fu fatto ampliare da Aimone di Challant, che aveva ricevuto il feudo di Aymavilles da Amedeo VI, con l'aggiunta di quattro torri cilindriche e merlate ai lati allo scopo di rinforzare la struttura e di una doppia cinta muraria con fossato e ponte levatoio. Nel XVIII secolo divenne una residenza signorile.
Chiesa parrocchiale di Saint Martin, citata per la prima volta in un documento del 1176, fu ricostruita nel XVIII secolo utilizzando le pietre dell'antica casa forte dei nobili di Allian, situata a Tour d'Allian e messe a disposizione da Joseph-Fèlix de Challant, barone di Aymavilles. L'altare maggiore risale alla seconda metà del XVIII secolo e fu scolpito dai fratelli Ferrario, la facciata è decorata da un affresco raffigurante Cristo tra Saint Lèger e Saint Martin, realizzato da Nino Pirlato nel 1968. Il campanile fu modificato in parte nel 1833.
La chiesa di Saint Lèger, dalla facciata interamente affrescata, per alcuni si può far risalire al primo insediamento dei Benedettini in Val d'Aosta e sarebbe presente già nell'800. Risulta in un documento storico del 1145. L'edificio attuale risale al 1760 ed è costituito da un'unica navata con volte a crociera, le decorazioni risalgono alla seconda metà del XIX secolo e sono state prodotte dal pittore Grange, dello stesso periodo anche l'altare maggiore realizzato dallo scultore Freydoz, l'organo è del 1848. Il campanile di epoca tardo rinascimentale in pietra a vista, distaccato dalla chiesa, è a base quadrata con guglia a forma di piramide ottagonale. La campana è una delle più antiche della Val d'Aosta, risale al 1372. La chiesa conserva una cripta a due navate, separate da pilastri di pietra. La struttura originaria risale all'VIII secolo.
Pont d'Ael. Il ponte-acquedotto romano di Pondel sul torrente Grand Eyvia, edificato in epoca augustea, verso l'anno 3 a.C., per condurre l'acqua verso la piana di Aosta, è uno dei monumenti meglio conservati. E'un'imponente opera in muratura e blocchi di pietra alta 56 metri e lunga più di 50 metri con una doppia funzione di passaggio pedonale e di acquedotto. Il passaggio coperto, ricavato all'interno delle mura, presenta una larghezza di circa un metro ed è illuminato da feritoie su entrambi i lati, il canale superiore, scoperto e rivestito da lastre impermeabili, consentiva lo scorrimento dell'acqua.
La Tornalla, una costruzione con torre tonda risalente al XV secolo, si trova nel villaggio di Ozein ed era con molta probabilità una casa forte.
La cappella di Santa Barbara e Santa Margherita a Sylvenoire eretta nel 1873.
La cappella di San Grato a Vyeies, nominata già in un testo storico nel 1693, fu sostituita nel 1855 dalla struttura odierna.
La cappella di Sant'Andrea nella frazione di Pont d'Ael, nominata in un testo storico nel 1693, ma sicuramente più antica.
La cappella di San Teodulo e Santa Barbara ad Ozein fu nominata in un testo storico nel 1454, ma fu ricostruita nel XVIII secolo; il campanile probabilmente risale al XVI secolo.
La cappella di Sant'Anna a Cerignan fondata nel 1749.
La cappella di Santa Barbara e Santa Margherita a Vercellod esisteva già nel 1630.
La cappella di Turlin costruita nel 1631 e rifatta ex novo nel 1819.
Il santuario di Notre Dame des sept Douleurs a la Combaz de la Donnaz fu costruita nel 1884.

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