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Lillianes

Descrizione

Il toponimo deriva dal nome latino di persona Laelius. Il territorio comunale, composto da numerosissime frazioni disposte sui due lati del torrente Lys, confina con il Piemonte, con il territorio di Biella e Torino, e con Fontainemore, Issime e Perloz. La parte sul lato destro si presenta particolarmente ripida con villaggi arroccati sulla montagna in cui si possono trovare le tradizionali costruzioni in legno e pietra; il versante sinistro è meno aspro e caratterizzato da vasti pendii. Il comune offre la possibilità di praticare lo sci alpinismo, ciclismo, tennis, calcio, escursioni con le racchette da neve. Interessante l'escursione alla volta di Lera Nova che segue i sentieri delle capre a monte di Riasseu; lungo il percorso è possibile ammirare begli esempi di architettura rurale: una casa in pietra a secco, una sorgente, uno stadel, piccola costruzione in legno, delle barme. Altro itinerario importante è il villaggio di Sarron, un caratteristico pugno di case situato tra il vallone di Marsura e quello di Foby. Di particolare suggestione la cascata sul torrente Bouro, situata in un bosco, crea un bacino circondato da rocce, e la miniera d'oro di Revers, una galleria che si addentra per una decina di metri nella roccia, da cui si estrasse l'oro nell'Ottocento.
La storia di Lillianes è legata ai Valleise che dominarono sulla bassa Valle del Lys dal Medioevo fino al XVIII secolo. Nel 1614 si costituì comunità autonoma con propria parrocchia, ma solo nel 1762 fu separato dal comune di Perloz e divenne indipendente. Fu molto lunga e complessa la definizione dei confini comunali. Fino alla metà del secolo scorso vantava la maggiore produzione di castagne della regione.

Da vedere:

La chiesa parrocchiale di San Rocco, costruita a partire dal 1723 su una cappella preesistente risalente al 1490, conserva al suo interno l'altare maggiore in stile barocco realizzato dagli scultori Gilardi di Campertogno tra il 1763 ed il 1770 ed altri altari, tre dei quali già presenti nella chiesa più antica. Gli stessi scultori sono stati artefici della balaustra del coro, in legno intagliato, e del pulpito in noce con cinque statue in legno intagliato. Il campanile, edificato nel 1617, è alto 11 metri e sormontato da quattro piccoli pinnacoli e da una cuspide ottagonale.
La cappella di Santa Margherita in frazione Chessun.
La cappella del Suc sulla sinistra del torrente Lys.
La cappella di Riasseau.
Il ponte risalente al 1733, unico esempio valdostano di ponte a quattro arcate.

Mappa

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