Sul toponimo non c'è unanimità di vedute: per alcuni deriverebbe dal greco "larinos" (forte), altri, invece, lo collegano al termine latino "laridum" (lardo), per altra corrente di pensiero, infine, proverrebbe dal termine etrusco "lar" (capo o capitale). Comune in provincia di Campobasso, situato presso il torrente Cigno, affluente del Biferno, Larino è circondato dal verde degli ulivi e da una campagna lussureggiante; è un attivo centro agricolo di interesse artistico ed archeologico, per le tante testimonianze del passato che sul suo territorio si sono ben conservate. Il centro storico è ricco di monumenti di epoca medievale e rinascimentale: vi si trovano anche il Palazzo Ducale, torri e ville.
Antico centro dei Frentani, ebbe grande importanza nel passato, tanto da essere citato da Cicerone nella sua orazione "Pro Cluentio". Il terreno fertile attirò i Romani che ivi hanno lasciato cospicue tracce della loro presenza; fu teatro dello scontro tra Annibale ed i Romani nel 207 a.C.. Durante il periodo medievale fu una contea e fu frequentemente oggetto di saccheggi e devastazioni. Orde di Saraceni ed Ungari raggiungevano il paese portando morte e distruzione; gli abitanti si videro costretti a spostarsi dal primitivo nucleo urbano verso un sito meglio difendibile.
Da vedere:
La cattedrale dedicata all'Assunta e a San Pardo, i cui lavori di costruzione terminarono nel 1319, presenta un facciata elegante, in stile gotico-romanico, nella quale si apre un maestoso portale sovrastato da una grande rosa, opera del Petrini. Il campanile a base quadrata fu edificato tra il XV ed il XVI secolo. La chiesa ha tre navate divise da arcate ogivali, abside a pianta quadrata con volta a crociera, interrotta da una monofora, ed è decorata da affreschi del XIV e del XVI secolo, una madonna settecentesca, opera del Solimena, diverse tele di epoca compresa tra il Cinquecento ed il Seicento. Nella sagrestia si trova un trono in marmi policromi ed un altare barocco, entrambi opera del Troccoli.
La zona archeologica di Laurinum, situata in località San Leonardo, in cui, tra gli altri, si trovano un'ara preromana e lapidi con dediche. Tanti i resti dell'anfiteatro di epoca imperiale, I secolo d.C., non distanti sono venuti alla luce edifici ellenistici ed una struttura con pavimento decorato.
Il palazzo comunale conserva nella biblioteca pregevoli mosaici romani, resti di un pavimento del III secolo a.C. ed una statua lignea trecentesca raffigurante la Vergine.