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Taggia

Descrizione

Cittadina in provincia di Imperia, Taggia si costituì intorno al castello, oggi in rovina. Fu dotata di tre cerchie di mura concentriche e di numerosi edifici, sia civili che religiosi, di grande pregio e ricercatezza, a testimonianza del grande potere politico ed economico che questa città assunse nel corso degli anni. La parte più risalente del borgo è compatta e densa di case costruite in altezza, quasi a voler risparmiare quanto più spazio possibile e le brusche variazioni di livello determinate dalle ripidissime scalinate creano angoli di grande suggestione. Questa zona era circondata dalla prima cerchia di mura di epoca medievale con tre porte. La seconda cerchia, ugualmente di epoca medievale, fu edificata più in basso ed aveva quattro porte; le strade al suo interno sono lastricate di pietra oppure in ciottoli e sono presenti pregevoli edifici. Il perimetro murario più in basso, edificato nel XVI secolo, fu creato con l'intento di racchiudere in sé l'intero borgo che si estendeva fino alla valle in cui scorre il torrente Argentina. E' all'interno di quest'ultima zona che si trovano gli edifici più importanti.
Già in epoca preromana si ritiene che nel territorio fossero presenti insediamenti umani: probabilmente la zona fu scelta come luogo di culto del dio Belleno; di sicuro nelle Grange sono state rinvenute tombe risalenti al periodo compreso tra il X ed il VII secolo a.C. Fu sede militare ed importante porto commerciale romano; fu assediato dagli uomini di Onorio e del re Rotari. Correva l'anno 690 quando il primo insediamento scomparve a seguito di una frana e la popolazione si trasferì nella zona di Tabia, più interna e riparata, dove precedentemente erano state costruite fortificazioni.
Tutti questi accorgimenti, tuttavia, non impedirono una seconda distruzione del centro abitato da parte dei Saraceni nell'anno 889. Ricostruito, Tabia nel 1153 passò sotto il controllo dei Clavesana e poco dopo fu ceduto alla Repubblica di Genova. Comune autonomo, dal 1273 estese notevolmente i suoi dominii. Fu alleato fedele della Repubblica di Genova seguendone le sorti; fu annesso al Regno di Sardegna e a quello d'Italia.

Da vedere:
Il santuario della Madonna Miracolosa nel centro storico.
Il convento dei Cappuccini del XVII secolo.
La chiesa della Santissima Trinità del 1475.
La chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano del 1454.
La chiesa di San Martino di Tours in stile romanico conserva affreschi del XV secolo.
Il convento di San Domenico, costruito tra il 1460 ed il 1490 dai maestri Gasperino da Lancia e Filippo da Carlono. Al suo interno i dodici altari, cinque tele di Ludovico Brea, le opere di Gregorio De Ferrari, Giovanni Battista Trotti, Raffaele De Rossi, Giovanni Canavesio e di altri artisti.
La basilica di San Giacomo e San Filippo, costruita tra il 1675 ed il 1681, sul luogo in cui si ergeva una chiesa romanica dell'XI secolo alla quale appartenevano molte opere ora presenti nella più recente costruzione. La chiesa ha quattordici cappelle laterali e conserva le reliquie di San Benedetto.
La chiesa di Nostra Signora del Canneto risalente al X secolo. All'interno i dipinti murari del 1547 attribuiti a Francesco Brea, Giovanni e Luca Cambiaso.
I palazzi Anfossi del 1578, Vivaldi del 1458, Pastorelli, Asdente del 1473, Curlo del 1448 con porticato ed arcate gotiche, Curlo Ramoretto distrutto e ricostruito dopo il terremoto del 1887 e Curlo-Spinola del 1636, dalle eleganti decorazioni in stucco, il cui disegno fu attribuito al Bernini.
La piazzetta Gastaldi, porticata, di forma triangolare, su cui si affacciano la chiesa parrocchiale ed il palazzo Anfossi-Imperiale.

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