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Esanatoglia

Descrizione

Il toponimo nasce dalla combinazione tra "Aesa", dal dio celtico della guerra "Esus" ed Anatolia, una martire del III secolo d.C. Comune in provincia di Macerata, il cui territorio è bagnato dal fiume Esino, è collocato ai confini con la provincia di Ancona. L'abitato, dalla caratteristica forma allungata, è formato da diversi rioni, ognuno con la sua piazza ed è scandito da ben sette campanili. Due cinte murarie cingevano gli edifici a scopo difensivo e si accedeva alla città attraverso quattro porte. La Rocca ed altre fortificazioni completavano la struttura e garantivano dagli attacchi nemici: sfortunatamente non tutte hanno resistito al tempo e sono giunte fino a noi. La cittadina è famosa per la produzione del Verdicchio, dei funghi e tartufi.
I reperti rinvenuti in zona risalenti al Paleolitico, al Neolitico e all'Eneolitico provano la presenza umana sin dalle epoche più antiche. I primi riferimenti certificati sul centro risalgono al 1015: l'abitato fu sotto il governo della famiglia dei Malcavalca fino al XIII secolo, epoca in cui avvenne il passaggio sotto gli Ottoni prima e, solo pochi anni dopo, sotto i da Varano. Da quel momento e per trecento anni il centro acquisì una certa autonomia conquistando i primi statuti nella prima metà del XIV secolo. Nel corso del XV secolo fu conquistato da Francesco Sforza e, durante i saccheggi che seguirono, il famoso monastero di Sant'Angelo subì ingenti danni. Nei primissimi anni del Cinquecento Esanatoglia divenne parte dello Stato pontificio.

Da vedere:

La pieve di Sant'Anatolia, situata nella zona più antica del paese, sorse sul luogo in cui fu sepolta la martire Anatolia. L'edificio, che appare citato in documenti risalenti al 1180, ha un interessante portale trecentesco in pietra.
La chiesa di Santa Maria Maddalena conserva pregevoli opere d'arte.
La chiesa di Santa Maria di Montebianco.
La chiesa dei Cappuccini.
Le fontane di San Martino costituiscono una geniale opera idraulica trecentesca.
Palazzo Varano oggi sede del Comune.
L'antica cartiera.

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